Studiare uno strumento fa bene al cervello
Un picnic in spiaggia suonando una chitarra, riunirsi in un garage per provare, andare ad ascoltare un concerto, abitudini ormai perse per la maggior parte delle famiglie. Un tempo era normale possedere in casa un chitarra, adornare il proprio salotto con un impianto Hi Fi o un pianoforte a coda era un blasone per le famiglie benestanti. Abitudini ormai perse come l’educazione e il rispetto, una deriva che disorienta intere generazioni di ragazzi orfani delle buone maniere, chiusi in se stessi o nella propria cameretta con un PC o console come unico amico.
Ma torniamo alla musica, avete mai ascoltato la musica veramente? Vi siete mai fermati semplicemente ad ascoltare? Un’esperienza totalmente diversa, emozionante, coinvolgente, rigenerante, non solo per l’abusato effetto Mozart ma perché la musica fa vibrare le corde dell’anima.
Recenti sudi condotti all’ ‘Università di Harvard confermano che studiare musica aiuta a sviluppare la memoria, ma non solo, lo studio musicale è rigore e disciplina ma anche divertimento e socializzazione. Chi non vuole tutto questo per i propri figli? Se pur già sorprendente così, studiare uno strumento musicale aiuta anche nei campi che non hanno a che fare con la musica, allena il cervello a tutto tondo e fin dai primi anni lo studio precoce della musica favorisce la capacità di elaborare i suoni, alla base delle abilità linguistiche.
Se qualcuno ti consegnasse un infuso capace di migliorare la tua vita o quella di tuo figlio lo berresti? Questo rimedio si chiama studiare uno strumento musicale. Ma attenzione, far studiare musica ai propri figli non significa solo portarli a lezione una volta la settimana… ma di questo ne parleremo in un altro articolo.
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